Anna dopo “Io Prima di Te”

Mi piacciono le commedie romantiche -lo ammetto- il lieto fine, il grande amore, quello che supera tutti gli ostacoli. Ieri sera mi sono arrabbiata, non poco. Ho trascinato al cinema il mio fidanzato, in realtà ora che ci penso meglio non è vero, mi ha invitata lui, comunque, senza divagare, l’ho costretto a vedere “Io prima di te”, in realtà neanche questo è vero, perchè credo abbia sonnecchiato per buona parte del film. Meglio. Anche se ha visto abbastanza per disprezzarlo, oltre ogni altra possibile commedia romantica.

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Io, comunque, sono arrabbiata per essere stata ingannata da una pubblicità insistente, lunga mesi, che mi aveva fatto credere che sarebbe stata la commedia dell’anno ed invece ho dovuto scontrarmi con un filmettino orchestrato ad arte per lanciare un bieco messaggio. Al di là di questo -non voglio approfondire l’argomento perchè rischierei di essere pesante- vi invito caldamente a NON vedere “Io prima di te”. Se siete romantici come me, se credete nell’amore, quello con la A maiuscola, questa pellicola non fa per voi. Racconta dell’egoismo di un uomo che non sa amare ed andare oltre se stesso, che non mette al centro la persona amata ma le proprie esigenze e riduce la felicità e il vivere ad “un fare cose”. Sono arrabbiata non tanto per il film, ma perchè l’industria cinematografica e tutti quelli che gli stanno dietro vogliono vendere per amore, ciò che nulla a che fare con l’Amore. E cosa peggiore: ci stanno riuscendo.

In compenso, per gli amanti del genere, ho almeno una decina di film, datati, ma veramente romantici da consigliare, io stessa credo che ne rivedrò qualcuno per cancellare la brutta serata di ieri.

-Kate&Leopold

-Un Amore di testimone

-Una proposta per dire sì

-La verità è che non gli piaci abbastanza

-Ricatto d’Amore

-Wedding Date

-Tre all’improvviso

-Laws of Attraction

-The Notebook

-Questioni di Tempo

Buona visione♥

-Come Back-

Sono tornata…o meglio sono sempre stata qui, ma per un motivo o per un altro, che non so bene identificare, ho tenuto in sospeso il mio rapporto con il blog. Ho appena letto che non scrivo dal 4 febbraio, eppure non è passato giorno, da allora, che qualcuno, italiano  o straniero, non sia passato a dare un’occhiatina ai miei “articoli”. Così mi è venuta voglia di riprmaxresdefaultendere, forse sorpresa che i follower del blog, se così si può dire, siano più fedeli di me. Non ho un’idea precisa di cosa comunicare, per ora semplicemente la  voglia di voler riprendere a scrivere e magari, se lo metto nero su bianco, alla mercè del web, sono obbligata a non disattendere questa ispirazione. In questi mesi ci sono state molte novità, dal lavoro, alla vita personale. Di recente ho vissuto il distacco (in termini di km) da una delle persone fondamentali della mia vita e sono certa che faticherò ad abituarmi, ma è arrivato, in compenso, un nipotino bellissimo a riempirmi il cuore di gioia e di tante domande sul futuro. Mi son ritrovata a costatare che i cambiamenti ci rendono adulti e, forse, non ho paura di esserlo.

Una Proposta di Matrimonio Romantica

Oggi, su fb, ho visto il video di una proposta di matrimonio. Al bowling per una serata tra amici, la fortunata ragazza ad un certo punto vede comparire una scritta sul monitor del punteggio, parte la musica, arriva lui, passo sicuro e sguardo dritto, un bouquet di rose in mano. La raggiunge, la bacia e davanti a tutti i presenti si mette in ginocchio ed estrae la magica scatolina. Una pioggia di petali stile Uomini&Donne. Lei è visibilmente emozionata, trema, non riesce a non coprirsi il volto per l’imbarazzo, è felicissima. Lo abbraccia, si baciano, sono innamorati.

Proposta-romantica-a-Venezia

Il web pullula di proposte di matrimonio sui generis, strabilianti ed ultra-romantiche ma fa un certo effetto quando si conoscono i protagonisti. Tolstoj iniziava Anna Karenina dicendo “tutte le famiglie felici si assomigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, gliela rubo e la riadatto per l’occasione “tutti gli innamorati felici si assomigliano”. Ogni storia è speciale, ma la felicità, forte e inattacabile, credo sia la stessa, per tutti quelli che hanno avuto il dono di incontrare l’anima gemella. Non esiste donna algida, cinica o menefreghista che non crolli di fronte alla dolcezza del grande amore così come non esiste uomo rude o distaccato che non si lasci andare alle romanticherie. L’amore è bello, va celebrato e condiviso, eh sì va anche festeggiato. Io davvero non capisco i detrattori che si fregiano dietro il banale “non mi occorre aspettare San Valentino per cenare fuori con la mia fidanzata”. E’ vero, non occorre, ma se c’è un giorno consacrato agli innamorati perchè non stare insieme, come tutte le altre sere, e teneramente scambiarsi voti d’amore?!

La dolcezza di un abbraccio, la tenerezza di un bacio a fior di labbra, la scelta di condividere la vita con un’altra persone sono tra le gioie più intense di questa vita. Viviamole. Con gratitudine e rispetto, sacrificio e temperanza. E se riceverete una proposta di matrimonio bella ed emozionante condividetela con gli amici, i conoscenti o i semplici internauti perchè la felicità altrui fa bene al cuore. Chi è innamorato ci si riconosce, chi non lo è accende la speranza del lieto fine.

Io non sono in grado di condividere un momento così intimo e speciale, ma mi commuovo ogni volta che ne vedo uno. Chi volesse, ha a disposizione questo spazio, per raccontare la sua romantica proposta…

Stepchild Adoption: PERCHè?!

Oggi proviamo a capire bene cos’è la stepchild adoption. Faccio un esempio: Maria e Gennaro hanno un rapporto sessuale, Maria rimane incinta e mette alla luce Carlo. Gennaro è omosessuale e convive con Marco, grazie al ddl Cirinnà Marco può adottare Carlo. Domanda 1: perchè Gennaro va con Maria se è omosessuale? Domanda 2: perchè Maria dovrebbe abbandonare suo figlio e farlo adottare da terzi?

bimbi

Con un po’ di intelletto si capisce che la stepchild adoption, ossia l’adozione del figlio naturale del proprio compagno gay, altro non fa, se non aprire la strada a pratiche come l’utero in affitto e la fecondazione eterologa, altrimenti non si spiegherebbe la necessità di adottare un bambino che i genitori già ce li ha.

Analizziamole.
Esempio 1: Maria, speriamo senza ricevere alcun compenso ma solo per amicizia, decide di farsi fecondare da Gennaro. Gennaro e Marco sono i genitori legali del piccolo Carlo. Carlo avrà due papà, uno biologico e uno d’adozione, a chi si sentirà più legato? Carlo non avrà mai l’affetto e le cure  di una mamma e quando da grande scoprirà che la sua madre biologica lo ha dato via (speriamo sempre senza compenso) per fare un favore ai suoi due papà, che altrimenti non avrebbero potuto averlo, come si sentirà? Tradito, abbandonato, merce di scambio, un oggetto o frutto dell’amore?

Esempio 2: Stefania e Gerardina si amano tanto e decidono di convivere e sposarsi, vorrebbero tanto un bambino per ampliare la loro famiglia, decidono di fare la fecondazione eterologa. Chi delle due sarà fecondata con lo sperma di un donatore? Chi sarà la madre biologica a tutti gli effetti del bambino? Chi lo porterà in grembo ed avrà il privilegio di vivere la gravidanza? Scelta difficile, per una donna rinunciare al parto equivale rinunciare ad una parte di sè. Stefania e Gerardina si amano tanto, al punto che l’una è capace di sacrificare se stessa in favore dell’altra. La scelta ricade su Stefania, la quale va in una banca del seme e procede all’inseminazione. Vengono fecondati tre ovuli e impiantati nel suo utero (ovulo fecondato=feto), due muoiono (2 bambini che non verranno mai alla luce), uno sopravvive. Dopo nove mesi nasce Alice. Alice ha due mamme, due fratellini morti di cui non saprà mai l’esistenza, e non ha un papà. Cosa peggiore Alice non potrà mai sapere chi sia il suo papà, potrebbe incontrarlo per strada e non sapere di essere sua figlia, addirittura innamorarsi dei suoi fratelli biologici senza coscienza d’incesto.

Carlo e Alice avranno dubbi esistenziali, si porranno domande a cui non troveranno risposte, si sentiranno, forse, proprietà di chi ha deciso venissero al mondo e faranno fatica ad affermare la propria identità. Carlo e Alice cresceranno turbati, così come crescono turbati i figli abbondonati dal padre, i figli di genitori che litigano, i figli di adolescenti irresponsabili, i figli che sono costretti a festeggiare due natali, due compleanni, ect. ect. Infatti, visto che la famiglia tradizionale già non se la passa benissimo, piuttosto che promuovere una procreazione responsabile, insegnare che la prole è un dono per chiunque e un diritto di nessuno, lo Stato cosa fa? Ha il colpo di genio. Pensa ad una legge che condanna delle creature, sin dal concepimento, a vivere le  stesse storture di quei bambini malcapitati in famiglie tradizionali “disastrate”! si chiama PAR CONDICIO. E’ giusto, infatti, consentire anche ai gay il privilegio di minare la psiche di un fanciullo: se Anna e Giovanni già lo fanno, perchè impedirlo a Gennaro e Marco?!

Una storia ordinaria del più debole (infante) che soccombe alla logica del più forte (adulto)

#IoStoConIPaperi

paperi

Vi racconto una storia. A Paperopoli opinione pubblica e politica si stanno confrontando ardentemente su temi di delicato interesse sociale, il Parlamento dei Paperi a breve discuterà su di un disegno di legge “particolare”. La democrazia e la libertà di parola vorrebbero che ad ognuno fosse consentito esprimere la propria opinione, e ciascuno rispettasse, mantenendo  buona educazione e maniere, l’altro. Purtroppo questo non accade. Vi è ferocia e scandalo. Aggressività e livore. L’altro giorno la piazza virtuale è stata invasa di manifesti partigiani, allora una paperella un po’ stupidina ha creduto potesse, anche lei, nel riserbo del proprio spazio dire la sua. Bigotta, ignorante, povera, abitante del 1348. Le qualificazioni amorevolmente riservatele da chi non la pensava com’essa. I pochi neuroni papereschi, allora, hanno elaborato la conclusione che a Paperopoli ogni starnazzo è consentito ma se il Qua-Qua-Qua è fuori dallo stagno, a qualcuno diviene scomodo. Scomodo perchè effettivamente è difficile per il branco spiegare con garbo e buone maniere che le “foglie non sono verdi in estate”!

Tratto da “Racconti e Favole della Valle Aquitrinosa”

Io Scommetto su Brad Pitt, Ryan Gosling, Christian Bale e Steve Carell…e tu?

big shortIeri sera sono stata al cinema, ho visto “La Grande Scommessa“, pellicola dal cast stellare-Ryan Gosling, Steve Carell, Brad Pitt ed uno straordinario Christian Bale– sulle ragioni economico-finanziarie della grande crisi che ha colpito il mondo contemporeaneo dal 2008. Due ore dinamiche, veloci, che mi hanno tenuta incollata allo schermo, con l’ansia di non voler perdere neanche una sillaba. La sceneggiatura ha il merito di aver reso un film interessante quello che altrimenti sarebbe stato un documentario pieno di paroloni, riservato ad un pubblico eletto di broker, trader e signorotti dell’alta finanza. Tecnico, è stato tecnico, ma mai noioso, al contrario appassionante ed istruttivo in una materia ostica alla gente comune. In una sola sera ho sentito parlare di swap, sub prime, tranche, cdo, obbligazioni impacchettate in obbligazioni, ed anche se non ne ho colto tutte le sfumature sono uscita dalla sala soddisfatta. Soddisfatta per essere entrata, anche solo per poco, in un mondo sconosciuto, quello dell’alta finanza, che nostro malgrado ci tocca da vicino; capire cosa ci ha portato alla crisi, ad un potere d’acquisto basso, alla difficoltà per le nuove generazioni di comprare la casa mi fa sentire, in qualche modo, più adulta. Scoprire il ruolo delle banche e dei trader di Wall Street è stato illuminante, non posso che consigliare questo film a tutti i miei amici e lettori. Non solo l’argomento è interessante, ma la sceneggiatura, la fotografia e gli attori sono superbi; la tecnica narrativa geniale.

“La Grande Scommessa” è l’occasione da non perdere per chi ha fame di sapere!

Serie A: numeri e curiosità del girone d’andata

 

a cura di Scambiasso

 

I tifosi danno spesso i numeri… li do anch’io per commentare le prime 19 giornate della stagione 2015/2016

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0 le vittorie finora del Verona (per la gioia dei tifosi di Napoli, Salernitana e Campania tutta)

 

2 gli allenatori che hanno vinto almeno uno scudetto, attualmente seduti su una panchina di serie A: Mancini e Allegri

 

4 i minuti di ritardo che, il 31 agosto hanno impedito al Napoli di tesserare Soriano. Sliding doors: il giocatore adesso è capitano e goledaor della Sampdoria, il Napoli primo in classifica. Cosa sarebbe successo se il contratto fosse stato depositato? Sarri lo avrebbe fatto giocare, cambiato schema e forse adesso staremmo parlando di un’altra storia

 

7 i campioni del mondo che, dopo 10 anni, calcano ancora i campi di Serie A: Buffon, Totti, Toni, De Rossi, Barzagli, Zaccardo, Gilardino. Per qualcuno forse è giunto il momento della pensione

 

11 giocatori che, quando avete fatto l’asta del fantacalcio a Settembre, pensavate di aver già vinto e invece siete ultimi: DiegoLopez, Glik Lichtesteiner DeSciglio, Valdifiori Kondogbia Parolo Bertolacci, Morata Balotelli Dzeko (io ne ho beccati tre….)

 

18 i gol del pipita Higuain, altri due e poi non segna più

 

23 i giocatori che hanno partecipato a tutte le prime 19 giornate di serie A. 7 sono i portieri e solo 3 gli attaccanti (Higuain, Paloschi e Pucciarelli)

 

30 i punti fatti dall’Empoli in 19 partite. Il vero miracolo della provincia italiana

 

74 i giorni della cavalcata della Juve, che, vittoria dopo vittoria, ha raggiunto e superato tutte le avversarie. Ne manca una.

 

1.000.000 di euro lo stipendio di Donnarumma, 16 enne portiere del Milan, alla sua prima esperienza da professionista (!)

 

3.728.734 il numero dei tifosi, quelli del Napoli, che ci credono, oohh se ci credono

(http://www.tifosobilanciato.it/2013/04/26/i-dati-della-lega-calcio-sulla-tifoseria-italiana-di-serie-a/)

 

‘Ndo Vai Checco?

Il primo dell’anno mi sono trovata nel gruppone familiare per un’uscita cinema, se non fosse stato per la compagnia non avrei mai scelto Checco Zalone, non avrei mai scelto “Quo Vado“. Noi italiani siamo un popolo strano, abbiamo reso senza un vero motivo, ed a mio avviso neanche troppe risate, un comico pugliese campione d’incassi. Premesso che non sono amante del genere, non gradisco i comici e pur se rido a qualche battuta non sceglierei mai il cabaret, il film non mi è proprio piaciuto. Per due motivi. Primo: la descrizione stereotipata ed eccesivamente iperbolica del trentenne mammone, mangione, il cui sogno più ardito è quello di guadagnare senza davvero lavorare. Ammesso che comicità si giochi sugli eccessi, l’ho trovato un tantino offensivo, mi piace pensare che i miei coetani, che sudano per trovare un lavoro, diano il massimo in quello che fanno e non siano i lavativi descritti dalla pellicola. Secondo: il modello di “civiltà”-come dice lo stesso Checco- proposta, basato su una finta integrazione, l’assenza di legami duraturi -lavorativi quanto sentimentali- e il falso mito del “tutto è lecito se mi pare”. A questi due motivi ci aggiungo di striscio che è solo un caso se lo scansafatiche abita in un paesino pugliese mentre l’homo civilis vive in Norvegia. Su questo non mi ci soffermo neanche tanto, ho il buon senso di capire che ho storto il naso solo perchè non amo i comici e la loro mania di auto-ironizzare enfatizzando i luoghi comuni.

quo vado

Dopo l’ultimo fotogramma tutti quelli intorno a me hanno espresso pareri positivi per aver passato qualche ora spensierata, solo io, da pesantona e noiosamente analitica, alla domanda “ti è piaciuto il film”, ho risposto “posso avere un’altra domanda?”, provando un certo disagio per non essere come gli altri. Scrivere le proprie idee, poco nazional-popolari, su un blog, è abbastanza facile, spiattellarle ad uno stuolo di parenti festanti, un po’ meno. Speriamo che non mi leggano, e se lo fanno, che mi vogliano bene lo stesso 😀

Cosa fai la sera del 25 dicembre?

25 dicembreOgni Natale, ogni famiglia ripropone le proprie tradizioni culinarie come un ciclo uniforme e continuo, gli stessi piatti e gli stessi commensali, almeno si spera. Alla abboffate familiari io ne aggiungo un’altra. E’ ormai usanza, da tempo immemore, la sera del 25 dicembre, dopo il pesce della vigilia, lasagne e cannelloni di pranzo -senza contare formaggi, contorni, fichi secchi, torrone, pistacchi, noccioline e panettoni- incontrare gli amici per un’ulteriore mangiata. La scusa ufficiale è quella di stare insieme per farsi gli auguri, e se nel 2015 regge, perchè effettivamente con alcuni di loro non c’è stata altra possibilità di vedersi, sono certa che all’origine di questa tradizione la “scusa” degli auguri non stava in piedi, perchè venivamo da nove giorni di colazioni sempre insieme, messa di Vigilia, del 25 mattina e aperitivo sostanzioso di Natale gomito a gomito. Ragion per cui sospetto che la cena del 25 sera sia nata semplicemente dall’incontrovertibile verità che siamo “pozzi senza fondo”. Inizialmente ricordo fosse sempre una pizza, magari a casa di qualcuno, da quando c’è il Brew Pub a San Vincenzo parte con l’essere solo una birretta, finisce col diventare patatine, fritti misti, pizze e panini, noccioline e, se c’è ancora spazio, pure il dolce. Quest’anno, come ogni anno, la tradizione ha avuto il suo compimento: appuntamento alle 21.00 al Brew Pub. Prima di andare non avevo fame, mi sentivo gonfia e quasi disgustata all’idea di vedere ancora cibo, la spinta emotiva è stata quella di voler passare del tempo con i ragazzi, che ad oggi effettivamente non ho più possibilità di incontrare spesso, come una volta. Quindi pur di stare insieme avrei fatto il sacrificio di ingurgitare qualcosina, il problema è stato, che non si sa come, poi, abbia mangiato pizza e patatine e bevuto un’Augustiner. Per una ragione misteriosa anche i miei commensali hanno fatto lo stesso. Abbiamo riso, rispolverato vecchie storie, raccontato nuovi aneddoti e ci siamo ampiamente presi in giro. La chiusura perfetta del 25 dicembre. Chissà perchè l’allegria si consuma attorno ad una tavola, ciascuno mi può dare la sua spiegazione, io non ce l’ho, ma sono certa che con i miei amici sarà sempre così. Abboffati e felici. Buone feste natalizie a tutti!

I 22 Pensieri di Anna Durante Una Lampada Abbronzante

Lunedì, 21 dicembre si sposeranno i miei amici, Vincenzo e Francesca. Dopo un anno di preparativi, siamo quasi giunti al grande giorno. Insieme agli sposi e ad alcuni amici sto onorando l’attesa con una carrellata di selfie inguardabili, uno per ogni giorno di questa settimana di vigilia, ognuno destinato all’album dei mini mostri. Questo simpatico antefatto per giustificare l’insana idea di fare le docce solari, due, prima di lunedì, per provare ad avere un colorito più decente del mio solito pallore lentigginoso. Vi voglio raccontare gli strambi pensieri che si sono alternati nella mia buffa testolina, ieri, mentre mi sono auto-imprigionata nella lampada per quindici interminabili minuti.

lampada

Primo Pensiero: come si accende la ventola?

Secondo Pensiero: devo sintonizzare la radio

Terzo Pensiero: come si sintonizza la radio?

Quarto Pensiero:non lo so fare! Perchè ho avuto questa idea?

Quinto Pensiero: quanto manca? (controllo: ancora 13’40”)

Sesto Pensiero: che faccio? canto una canzone? quale?

Settimo Pensiero: una lunga… che conosco dall’inizio alla fine… mmm… “La Guerra Di Piero”

Ottavo Pensiero: “Dormi sepolto in un campo di grano non è la rosa non è il tulipano che ti fan vegli all’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi….” (ogni parola è pensata un secondo prima di essere cantata)

Nono Pensiero: mi sa che sto alzando troppo la voce, chissà se si sente da fuori, ma no, ma dai, ma che mi frega….

Decimo Pensiero: mi sono scordata le parole, come continua? Ah sì….”mentre marciava con l’anima in spalle vedeva un uomo in fondo alla valle, che aveva il suo stesso identico umore ma la divisa dell’altro colore. Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora….”

Undicesimo Pensiero: canzone finita, speriamo manchi poco, ora apro gli occhi e controllo

Dodicesimo Pensiero: ancora 5′ e 27”, e mò che faccio?

Tredicesimo Pensiero: ma perchè ho avuto questa idea? Ho caldo, mò esco…no dai, devo resistere

Quattordicesimo Pensiero: canto un’altra canzone? “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, girava il mondo, veniva da gli Stati Uniti d’America, non era bello ma accanto a sè”

Quindicesimo Pensiero: che palle! Mi fermo qua, questa canzone è noiosa e mò che faccio?

Sedicesimo Pensiero: quanto manca? (4’03”)

Diciassettesimo Pensiero: ci sono: provo ad elencare tutti gli stati USA in ordine alfabetico

Diciottesimo Pensiero: A…Alaska…Alabama…Arkansas…ci sono solo questi?

Diciannovesimo Pensiero: B…non ce ne sono… C… Colorado… California… Connecticut… mmm… ce n’è qualche altro….non mi viene in mente….sììììì….North Carolina…South Carolina (questi ultimi due pensati inglese, con una pronuncia inglese che so solo pensare ma non sono in grado di pronunciare)

Ventesimo Pensiero: D… Delawere! (urlato nella mia mente per la felicità di saperlo)

Ventunesimo Pensiero: F…Florida…G…Geor (mi interrompe la voce guida per informarmi che la tortura è finita)

Ventiduesimo Pensiero: evvaiiiii, posso aprire gli occhi, che caldo, devo uscire alla svelta!